Esposizione Personale "Percorsi Emotivi"

Biblioteca Oriani - Ravenna - 21/11/2015

Dove sono (davvero) i colori?

Mauro Fragorzi finalmente in mostra. Pensavamo fosse uno dei suoi scherzi: e invece stavolta lo ha fatto davvero. O forse aveva solo voglia di fare uno scherzo più grosso… e lo abbiamo incastrato!
Fatto sta che ora è qui, alla Sala Mostre della “Biblioteca Oriani” e voi, che avete questo catalogo in mano, siete venuti a vedere cos’ha combinato di bello.
Lui, che ha sempre avuto un’inclinazione artistica fin da quando, piccolissimo, faceva le sculture col fango dei fossi; lui che esprime le emozioni, dice quello che pensa, ma probabilmente non tutto quello che sente, rimescola i dolori in silenzio e condivide sorrisi senza mollare mai la verve. Lui… Ora, ci para davanti un trionfo di bitume e ci butta lì un titolo enigmatico! Noi ci aspettavamo fontane di cristalli colorati, zampe di leone in 3D, Budda psichedelici, e ci troviamo fregati con demoni cangianti, proiezioni umane dalle gambe lunghe, tarocchi a caccia del destino. Ma allora cos’hanno in comune con lui queste figure evanescenti che fanno capolino dall’oscurità?
Non ci resta che provare a tenerlo fermo e chiedergli lumi.

Mauro, ma questa è la tua personale: allora è tutto vero! Come mai ti sei convinto a esporre ora?

Amica mia, forse perché ho sempre aspettato il momento giusto per farla… E non potevo proprio scegliere di meglio! In realtà non arriverà mai “il momento” in cui ti senti pronto, non esiste: mi sono buttato giù da un treno in corsa, per me questa mostra rappresenta la fine di un percorso.
Quando esponi anni di vita e concetti che probabilmente non sono chiari neppure a te stesso, decidi di metterli “in piazza” e automaticamente di donare qualcosa di te. Forse succede perché sei disposto a lasciarlo andare. E’ solo un piccola mostra, nella mia piccola città, e forse è per questo che è così “E… motiva(ta)”.

Dato che giochi con le parole, ti meriti una bella domanda alla Marzullo: dove cominciano i “Percorsi”, dove portano i “Motivi” e perché sono “Emotivi”?

Beh… I Percorsi credo che inizino in ogni momento in cui decidiamo di metterci in gioco per davvero; i Motivi non ci portano da nessuna parte, ma sono quelli che ci sostengono quando non capiamo dove stiamo andando. E le Emozioni sono quelle che muovono il mondo: senza quelle nessun percorso, nessun gioco ha davvero un senso, un inizio.

Sei uscito con dignità dalla domanda precedente, puoi affrontare anche questa: pensavamo tu fossi solare e ironico… E poi scopriamo che ti diverti a fare i diavoli col bitume… WTF?

Ognuno di noi è tante cose, ed ognuno di noi è visto dagli altri in modi differenti.
I diavoli non sono certamente la rappresentazione dell’allegria: nella vita c’è ben altro, ma non sento il bisogno di dipingere un sole per dare calore. Quello lo vivo con chi mi sta accanto. Così come accade nella vita, sono spesso i problemi il punto focale dei nostri occhi: anche nei miei quadri, ad uno sguardo superficiale, è immediata la vista della sofferenza, ma in ogni quadro si nasconde la luce, la speranza, la forza del cambiamento. Esattamente come nella realtà.
Il bitume mi appartiene, è di un nero assoluto, eppure se lo diluisci un po’ diventa un bellissimo marrone carico di energia.

Ci racconti cos’è per te la metamorfosi e in quali opere ce n’è finita di più?

Quando ero ragazzino mi dicevo “tutto cambia e tutto cambierà”. La metamorfosi è la continua trasformazione che ci porta ad adattarci ai cambiamenti. Sicuramente La ruota della fortuna rappresenta in pieno il concetto di mutamento legato a cause esterne: tocca a noi certo farla girare, ma tenendo presente che è davvero una ruota.
Direi che le crisalidi de Il Cambiamento e la falena “testa di morto” sono i sottotitoli per rispondere anche a questa domanda.

Scegli due lavori con una bella storia dietro e raccontacela. Senza cambiare idea.

Una “bella storia dietro da raccontare?” ma sei sicura di averli visti bene? 😉
Il primo è L’Autoritratto: uno dei miei più cari amici di fronte ad un ritratto fatto ad un’altra persona mi disse: “Ma dai Mauro, allora tu sai disegnare!” Mi ha divertito molto la cosa e quindi ho deciso di mettere una faccia dietro ai tanti visi senza espressione, perché dietro ad ogni figura che rappresento si cela “lo spettatore”, chi la sta guardando in quel momento, indipendentemente da sesso, età e razza o cultura. Solo l’essenza di quel che siamo in un dato momento.

Il secondo è Il Dubbio, ispirato da una festa a tema “Il mito greco”, una bellissima serata estiva con amici. Mentre li guardavo divertito, ognuno calato nel proprio personaggio, ho pensato a come realmente, nella vita di tutti i giorni, ci troviamo ad interpretare ruoli che non ci appartengono, ed essere quel che non siamo per andare avanti tra le fiamme dei compromessi a cui siamo legati.

P.S. – “Senza cambiare idea” è un colpo basso Linda Landi!

Te lo meriti, infierisco: la scultura è grande perché avevi paura che non la vedessimo o c’è un altro motivo?

Ma te vuoi vedere che alla fine in molti non la vedranno… Forse potevamo fare di più.
In realtà è piccolissima rispetto a quanto avrei voluto: immaginavo una scultura alta almeno 40 metri, però un domani chissà… Ad ogni modo un paio di metri in più di gamba non ci stavano male, ma non avevo una scala abbastanza grande e soffro di vertigini.

E a cos’è dovuta la sproporzione delle gambe nelle figure delle tue opere?

Le gambe sono il nostro collegamento con il terreno, le nostre radici, l’allungamento delle stesse è la rappresentazione della nostra crescita, della voglia di arrivare in alto, di andare oltre ai limiti che conosciamo per poterci poi un giorno liberare delle nostre sovrastrutture. Nasciamo dalla terra, per staccarci dalla terra.

Capisco… Quindi la “luce in fondo al tunnel” che torna in tanti fondali è:
a) la speranza di un mondo migliore
b) la fine della notte
c) quasi l’ora di pranzo

Devo anche rispondere? Pollo con le patate o sushi?

… Vabbé. Almeno dicci cosa rappresenta l’oro che sgorga dal petto della scultura!

Mah… Forse è solo birra, chissà!

Ringraziamenti

Marco Vitali – Enrica Soncini – Valentina Luciani – Andrea Sansavini – Linda Landi – Jessica Zanardi

Catalogo

Sfoglia il Catalogo della Mostra “Percorsi Emotivi”.

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